mercoledì 17 aprile 2013

In strada o fuori, il paradiso dei cicloamatori è nelle Terre di Faenza

La passione della gente di Romagna per il mondo delle “due ruote”, che siano a motore o a pedali, ha radici antiche. Più recente, invece, è l’attenzione che alcuni addetti del settore turistico hanno posto al mondo del ciclismo, in tutte le sue forme.

Le Terre di Faenza si trovano nell’entroterra della provincia di Ravenna, dove iniziano le prime dolci colline di Romagna, lungo la via Emilia, a metà strada tra Bologna e Rimini. Una porzione di territorio ideale per gli amanti della bicicletta che, immersi nel verde, fra scorci di incantevoli paesaggi e borghi ricchi di storia, cultura e una appetitosa enogastronomia, possono cimentarsi in percorsi per mountain bike e stradali di assoluto livello e adatti a tutte le “gambe”.

Percorsi che possono andare a formare circuiti ad anello attraversando Faenza, Brisighella, Casola Valsenio, Riolo Terme, Castel Bolognese e Solarolo.

Le strade, in questo territorio, sono ben mantenute e gradevoli da affrontare, anche per la grande varietà dei percorsi frequentati da cicloamatori che in piccoli gruppi e in ogni stagione dell’anno vengono da queste parti. Strade poco trafficate, in valli semisconosciute, ma proprio per questo incontaminate. Indimenticabile salire a Monte Albano, il passo che unisce Casola Valsenio e Zattaglia, sulla "Strada della Lavanda", in un giorno di sole primaverile. Davanti agli occhi campi di peschi in fiore, in lontananza si può scorgere “Il Cardello”, la casa di Alfredo Oriani, uno dei primi cantori della bicicletta (nel 1902 scrisse il volume Bicicletta). E come il Monte Albano ce ne sono altre cento di salite. E come la valle del Senio ce ne sono tante altre nelle Terre di Faenza, ideali da percorrere in bic

La bicicletta nelle Terre di Faenza


Terra di paesaggi contrastanti, di percorsi in pianura che si snodano tra i campi e di ripide salite che si inerpicano sulle colline. Creste aride di calanchi lavati dalla pioggia, boschi e macchia appenninica, ordinati filari di viti. La Vena del Gesso Romagnola, protetta da un Parco regionale, taglia trasversalmente queste valli creando un ambiente unico, in cui vivono specie animali e vegetali rare e protette. A nord una fitta vegetazione ricopre le rocce gessose che a sud restano scoperte al sole, creando un paesaggio aspro e lunare che contrasta con la fertile campagna intorno.
La bicicletta è la regina di queste strade: bici da strada o mountain bike per mettersi alla prova tra discese e salite esaltanti o semplicemente godere da vicino, in percorsi tranquilli e con la giusta lentezza, questa terra spesso ripercorrendo antiche vie di collegamento tra i borghi e tra le case di campagna. Strade che salgono tra i frutteti o affondano tra i boschi. Strade che in ogni stagione hanno profumi diversi, rumori nuovi, colori sorprendenti. Che possono arrivare a paesaggi insoliti come le doline e i boschi che circondano il Centro Visite Ca’ Carnè. O possono portare a grotte scavate nel gesso, come la Grotta Tanaccia o la Grotta di Re Tiberio.
Molte sono le competizioni organizzate nelle varie stagioni, con diversi livelli di difficoltà e impegno, anche se scoprire da soli gli scorci che si aprono in cima ad una costa o dietro ad una curva resta sempre un’esperienza impagabile.