Terra ricca e pianeggiante,
dolci colline esposte al sole, monti freschi e umidi. Nelle Terre di Faenza la
natura offre una varietà di ambienti che permettono di avere le condizioni
migliori per una grande varietà di coltivazioni. Ma non basta: l’esperienza e
la sapienza dei nostri agricoltori, la loro capacità di trovare il tipo di
pianta più adatto o di conservare le varietà autoctone, che qui crescono da
quando se ne ha memoria, sono il complemento indispensabile per ottenere da
questa terra il meglio che può dare: frutta tra cui pesche e nettarine IGP e
marroni, verdura e aromi come lo Scalogno di Romagna IGP e le erbe aromatiche
di Casola Valsenio, olive, uva. Ma non basta ancora: serve anche l’abilità di
trasformare molti di questi prodotti in qualcosa di unico da gustare e da
scoprire, qualcosa che racchiude in sé la ricchezza della terra, la saggezza
dell’uomo, le tradizioni più antiche e la sensibilità più moderna.
Così nascono il prezioso
olio extravergine di oliva Brisighello DOP, i salumi dell’antica Razza Suina
salvata dall’estinzione “Mora Romagnola”, le conserve e i liquori ricavati dai
“Frutti Dimenticati”, i piatti con le Erbe Aromatiche, i formaggi artigianali
ed i grandi vini, orgoglio di questa terra, tra cui Sangiovese DOC, Albana DOCG
eccellente in particolare nella versione passita, Trebbiano DOC e Pagadebit
DOC.
Nei comuni di pianura, Solarolo
e Castel Bolognese, i diversi colori dei frutteti disegnano la fertile
pianura: non solo le pesche, ma i cachi, i kiwi, le prugne, mele e pere: ogni
stagione ha il suo frutto attorno al quale ci si affaccenda con allegria nella
raccolta.
In collina i frutteti si
alternano volentieri a curatissimi vigneti: a Faenza, Brisighella, Riolo
Terme e Casola Valsenio sono molte le piccole cantine con produzioni
limitate ma di grande qualità. Il microclima creato dalla presenza della Vena
del Gesso Romagnola ha regalato a questa terra alcune varietà autoctone di
olivo, da cui già gli antichi Romani ricavavano un olio che oggi, grazie ai
miglioramenti delle colture e delle tecniche di molitura è divenuto tra i primi 5 oli italiani ad
aver ottenuto la DOP: il Brisighello.
Dove comincia l’Appennino e
la terra diventa più difficile, a Casola Valesenio ( Paese delle Erbe e
dei Frutti Dimenticati), la necessità e la fantasia hanno portato a coltivare
le piante officinali, poco esigenti ma di grande soddisfazione e i Frutti
Dimenticati, un tempo presenti in tutte le case di campagna e che rischiavano
di sparire perché soppiantati da varietà di frutta più commerciali. Così sulle
tavole degli agricoltori e dei ristoratori i piatti proposti sono una sorpresa
di profumi e sapori. Assaggiarli è per molti un tuffo nei ricordi più lontani.
Per altri è una curiosità da soddisfare, oltre che nelle tavole, con una visita
al Giardino delle Erbe Augusto Rinaldi Ceroni, orto botanico specializzato in
piante officinali tra i più completi in Italia.
Nell’Appennino, a Brisighella
e Casola Valsenio, sono soprattutto i marroni e le castagne, alimento essenziale
per le vecchie generazioni, a rallegrare le tavole dell’autunno, trasformati in
dolci, polenta, zuppe.
Ogni stagione ha i suoi
riti, le sue tradizioni, i suoi piatti. Ogni prodotto di questa terra ha il suo
tempo ed ogni tempo è buono per fare festa con le sagre e i mercati che
riempiono di allegria le piazze delle Terre di Faenza durante tutto l’anno.
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